Il viaggio senza fine delle ocarine budriesi

Arrivo alle Scuole Medie (la location ideale sarebbe stata quella delle aule delle scuole elementari, ma sono state la sede di seggio elettorale per le elezioni regionali 2014) e incontro subito Francesco Cannito e Luca Cusani, i registi che hanno ideato e deciso di produrre un film-documentario sul fenomeno culturale delle ocarine budriesi nel mondo (The Magnificente Seven Ocarina Players).

Sono due professionisti talentuosi ( non perché lo scrivo io…andate a vedere qui la loro esperienza lavorativa ed i riconoscimenti ottenuti) che, dopo aver letto sul Venerdì di Repubblica un articolo sul GOB  decidono di farne un documentario partendo dalle origini, Budrio. Ammettono di non saper suonare l’ocarina, ma scherzando -forse nemmeno troppo- non escludono di riuscire a poter eseguire Fra Martino Campanaro al termine della loro collaborazione con Fabio Galliani. E non si può che dar loro ragione perché, quando Fabio inizia a parlare di questo piccolo e semplice strumento, ideato per gioco, perfezionato nei secoli, che affascina giovani ed adulti, tu rimani in religioso silenzio e ti lasci trasportare dalle sue parole e dalla melodia.

Le riprese – che vedono coinvolto un gruppo di 16 bambini delle scuole elementari budriesi, fra i 9 e i 10 anni, accompagnati e seguiti dalla loro maestra, Roberta Poggi –  hanno come oggetto una lezione di ocarina. Mi racconta Roberta, emozionata ed orgogliosa dei suoi piccoli studenti, con quanta pazienza e passione l’Associazione Diapason Progetti Musicali abbia insegnato loro in sei lezioni private e durante una lezione pubblica organizzata in occasione di Primaveranda 2014, a suonare lo strumento. “Non è facile suonare l’ocarina – dice Roberta- ma Fabio ha reso possibile ciò. E’ riuscito a rendere il gruppo coeso e ad appassionare i bambini alla musica”. Concorda sul fatto che la musica abbia un vero potere sui bambini, che sia in grado di aiutarli su tanti livelli, ed è quello che anche Fabio mi conferma di aver visto coi propri occhi durante gli anni di insegnamento “Ti insegna la disciplina perché, come nello sport, ti insegna a far parte di un gruppo, a stare tutti insieme”.

Fabio, una passione che non si spegne mai?
(Sorride e annuisce) Eh sì, ho fatto tante cose con questo strumento, concerti, lezioni, tournée internazionali, il museo…

Già, eventi locali, nazionali ed internazionali che hanno contribuito in maniera esponenziale a sostenere e apprezzare la cultura ocarinistica nel mondo.

Come rispondi alle recenti polemiche che, partendo dal fatto che nel GOM (Gruppo Ocarinistico di Molinella ndr) vi fossero elementi budriesi, ciò rappresentasse una prova dell’abbandono da parte delle istituzioni locali di interesse nei confronti della cultura in generale e delle ocarine nello specifico?
Ho ritenuto subito di rispondere direttamente sul sito da cui è partita la notizia. Ripeto, non si è trattato di altro se non di scarsa conoscenza di come si sono svolti i fatti.

Quindi non ti senti abbandonato dall’amministrazione comunale?
No, negli ultimi anni, anche grazie al sostegno dell’Amministrazione comunale, ho potuto vedere il contenuto e l’immagine della nostra ocarina arricchite, vi è consapevolezza delle potenzialità di questo elemento. Pensiamo al festival dell’Ocarina, alla scuola Diapason, che, fra i numerosi progetti, ha anche quello dell’insegnamento, al Museo. Tutto ciò, insieme al documentario che stiamo creando, è uno strumento di diffusione culturale dell’ocarina non solo intorno a noi, ma anche all’estero, perché ancora non sanno tutti che è nostra. (Quando dice “nostra” la sensazione di orgoglio è palpabile ndr).

Sei consapevole che, anche grazie al tuo contributo, l’ocarina viene insegnata, apprezzata e suonata?
(Scrolla il capo con modestia e ride. E, per spostare l’argomento da lui alla sua passione, mi fa subito vedere una delle – bellissime – ocarine che ha portato per le riprese e per i bambini)
Vedi, quando un’ocarina è stata molto usata, significa che ha un ottimo suono. Questa è austriaca, guarda i segni del tempo, creata sempre in terracotta da Heirich Fiehn, che ne perfezionò le qualità.

Nel tardo pomeriggio le riprese sono terminate, i bimbi escono ancora emozionati insieme alla maestra. Io ringrazio Fabio, i registi e i tecnici per avermi permesso di trascorre un pomeriggio con loro e attendo con ansia il film.

M.D.

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