Fino alla fine liberi di scegliere. Il testamento biologico

Arrivati ad un certo punto della propria vita, ognuno riflette seriamente su che cosa vorrebbe che fosse fatto per lui nel caso in cui lo stesso non potesse decidere autonomamente. La risposta, nelle coscienze di ciascuno di noi, non è per niente scontata poiché la stessa sarà la conseguenza di una scelta basata su quelli che sono i valori più importanti.

Il tema è sempre nuovo come è sempre esistito, poiché la vita è imprevedibile e nessuno di noi è in grado di pianificarne perfettamente lo svolgersi della stessa, gli imprevisti sono dietro l’angolo, non si controlla nulla.

A livello normativo non abbiamo ancora una legge che autorizzi il cittadino italiano a redigere una dichiarazione anticipata di trattamento. Molti sono i disegni di legge alla Camera (qui per approfondire) sottoposti allo studio della XII Commissione Affari Sociali. I punti nevralgici oggetto di maggiore discussione sono la tutela della vita umana, l’eutanasia, il consenso informato. C’è da ricordare come l’Italia, nel 2001, abbia ratificato la Convenzione di Oviedo che stabilisce che «i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell’intervento non è in grado di esprimere la propria volontà, saranno tenuti in considerazione» (qui per la legge che ratifica la Convenzione di Oviedo)

Di cosa si tratta?
È la volontà di un soggetto capace, formatasi in modo immune da vizi, circa i trattamenti ai quali desidera o non desidera essere sottoposto nel caso in cui, nel decorso di una malattia o a causa di traumi improvvisi, che portano il soggetto stesso in uno stato invalidante ed irreversibile tale per cui non fosse in grado di esprimere il proprio consenso o il proprio dissenso informato. E’ un atto spontaneamente reso e sempre revocabile.

Come si può fare?
Il Comune di Budrio ha approvato con Consiglio Comunale del 28 luglio 2010 il Regolamento per il  Registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento,  dette anche Testamento Biologico, primo comune della Provincia di Bologna, capoluogo incluso, ad aver istituito concretamente il registro per il DAT, dichiarazione anticipata di trattamento (qui ulteriori informazioni).

Chi sono i fiduciari?
La stessa scelta del termine fa subito capire che si tratta di una o più persone, espressamente indicate dal soggetto che redige il DAT, che porteranno avanti la scelta del testatore, la difenderanno e ne saranno i responsabili. Anche la scelta di queste persone sarà quindi ponderata.

Perché farlo?
Non è un obbligo ma una scelta, pertanto potete non farlo. Scegliere di farlo significa poter decidere per se stessi anche in quelle condizioni in cui fisicamente non lo si riesce più a fare, pensiamo ad un grave incidente che causa paralisi o coma, pensiamo ad una malattia lentamente invalidante ed incurabile o anche più semplicemente al momento in cui centenari o all’età di ora, ci ritroviamo in un letto di ospedale senza poter dire al medico che sta controllando la nostra cartella “guardi dottore io voglio vivere anche così” o “non voglio altre cure, lasciatemi andare”.

Un tema difficile perché porta ognuno di noi a fare i conti con la propria morale, la propria fede e i propri valori. E la scelta che chiunque di noi prenda merita rispetto fino alla fine.

M.D.

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